Celestino V e il tesoro dei Templari
di M.Grazia Lopardi
Edizioni Arkeios 2010
Fonti storiche ci informano che Pietro del Marrone _ il futuro Celestino V – quando si recò a Lione nel 1274, in occasione del Concilio indetto da Gregorio X, fu ospitato dai Templari nella magione poi divenuta suo convento.
Di ritorno, l’eremita si fermò a Collemaggio, alle porte della città dell’Aquila, e la Vergine in sogno gli disse di realizzare una chiesa in suo onore in un luogo già sacro.
In questa stessa chiesa, nel 131o si svolse il processo aquilano ai Templari.
Potrebbero allora i Templari aver affidato il loro tesoro a Pietro del Marrone che lo ha custodito in quel prezioso scrigno che è Santa Maria di Collemaggio, costruita dall’ eremita proprio con il loro aiuto?
Può la fantasia creare la realtà? Può la realtà confondersi con la dimensione del sogno dove tutto è possibile?
Al sogno e all’invenzione immaginifica è dedicata la prima parte di quest’avvincente libro di Maria Grazia Lopardi, un breve romanzo in cui realtà, intuizione e fantasia vanno a braccetto. Ad essa si contrappone la seconda parte dell’opera, nella quale, invece, dati storici e riscontri sul campo portano all’attenzione del lettore le scoperte dell’Autrice sull’affascinante Santa Maria di Collemaggio e una cronaca di eventi personali lascia intravedere che quelle che normalmente chiamiamo “coincidenze” tali non sono.
Di ritorno, l’eremita si fermò a Collemaggio, alle porte della città dell’Aquila, e la Vergine in sogno gli disse di realizzare una chiesa in suo onore in un luogo già sacro.
In questa stessa chiesa, nel 131o si svolse il processo aquilano ai Templari.
Potrebbero allora i Templari aver affidato il loro tesoro a Pietro del Marrone che lo ha custodito in quel prezioso scrigno che è Santa Maria di Collemaggio, costruita dall’ eremita proprio con il loro aiuto?
Può la fantasia creare la realtà? Può la realtà confondersi con la dimensione del sogno dove tutto è possibile?
Al sogno e all’invenzione immaginifica è dedicata la prima parte di quest’avvincente libro di Maria Grazia Lopardi, un breve romanzo in cui realtà, intuizione e fantasia vanno a braccetto. Ad essa si contrappone la seconda parte dell’opera, nella quale, invece, dati storici e riscontri sul campo portano all’attenzione del lettore le scoperte dell’Autrice sull’affascinante Santa Maria di Collemaggio e una cronaca di eventi personali lascia intravedere che quelle che normalmente chiamiamo “coincidenze” tali non sono.