Panta Rei, L’importanza del Perdono
Inizia oggi la XIV edizione del convegno itinerante sul Perdono organizzato da Panta Rei. Cinque giorni per ripercorrere le tracce del Cammino del Perdono di Celestino V, cinque giorni per tornare in contatto con la propria “vibrazione”.
Inizia oggi la XIV edizione del convegno itinerante sul Perdono organizzato da Panta Rei.
Cinque giorni per ripercorrere le tracce del Cammino del Perdono di Celestino V, cinque giorni per tornare in contatto con la propria “vibrazione”.
IlCapoluogo ha intervistato per voi Maria Grazia Lopardi alla vigilia dell’evento per conoscere meglio il tema di questa edizione: il Perdono, in tutte le sue accezioni e sfumature.
Il Perdono
«Abbiamo iniziato anni fa a trattare il tema del Perdono, nel senso più ampio possibile – racconta al Capoluogo Maria Grazia Lopardi, ripercorrendo le tappe dell 13 edizioni precedenti -. Abbiamo approfondito la visione del Perdono secondo le varie religioni. In seguito abbiamo cominciato a esaminarlo sulla base della medicina tradizionale cinese secondo la quale ogni malattia fisica e psichica dipende da un mancato perdono. Il rancore determina comunque una congestione.»
«D’altra parte quando versiamo in uno stato di rancore è come se non scorresse più la nostra energia: in realtà stiamo avvelenando noi stessi. Realizzare il perdono è qualcosa che dobbiamo a noi in primis: quasi sempre ciò che dobbiamo perdonare è un aspetto di noi. Un “aspetto che abbiamo mandato nell’ombra”, direbbe Jung.»
«L’obiettivo è lo scioglimento dei nodi, di ciò che avvelena la nostra anima, di ciò che ci appesantisce.»
La vena del drago
L’anno scorso il convegno fu incentrato su luoghi sacri e luoghi di guarigione: coincidono poiché i luoghi del perdono portano alla guarigione. In questi luoghi sacri si scioglie il famoso nodo e si avverte energia.
In Cina la terra veniva chiamata La vena del drago: è considerata una creatura viva.
Tanto che quando si conficcava nel suolo la prima pietra di una costruzione non era un mero inizio ma si bloccava in quel punto la testa del serpente tellurico poiché in quel luogo doveva continuare ad emettere la sua energia.
I templi greci sono sempre stati edificati su una faglia: la faglia è un’apertura attiva o meno ma consente all’energia di emergere.
E qui ci addentriamo nel concetto di “vibrazione”.
La vibrazione
Oggi alle 18 il convegno si aprirà con un intervento di Maria Grazia Lopardi dal titolo “Tutto vibra” secondo l’antica sapienza.
“Tutto vibra, niente è in quiete” è una frase di Ermete Trismegisto, personaggio mitico, il simbolo di sapienza coevo di Mosè che ha lasciato tutta una serie di affermazioni sui misteri del creato tra cui “Chi conosce il segreto della vibrazione ha il potere sul mondo”.
La moderna fisica è arrivata alla stessa conclusione. Sembra che tutto ciò che esiste sia un’energia vibratoria.
All’interno del convegno ci sarà anche il professor Paolo Debertolis con il suo intervento sull’archeoacustica, lo studio dei luoghi sacri.
Il cammino
I cinque giorni del convegno toccheranno le tappe del Cammino del Perdono, da L’Aquila alla Badia celestiniana di Santo Spirito a Sulmona, riaperta il 5 maggio; da Castelvecchio Subequo all’eremo di San Venanzio; da Fontecchio a Santo Spirito d’Ocre per culminare in una visita alla Basilica di Collemaggio domenica 13 maggio alle ore 16.